martedì 20 aprile 2010

RECENSIONE IL BACIO DI MEZZANOTTE (Kiss of Midnight) di Lara Adrian

Edito in Italia da: Zorro Editore, gennaio 2010


Ambientazione: contemporanea, Stati Uniti

Livello di sensualità: hot (bollente)

Voto/rating: 7+/10

Collegamenti ad altri libri: è’ il primo romanzo della serie “Midnight Breed”, così composta:

1.IL BACIO DI MEZZANOTTE (A Kiss of Midnight)

2. Kiss of Crimson (inedito in Italia)

3. Midnight Awakening (inedito in Italia)

4. Midnight Rising (inedito in Italia)

5. Veil of Midnight (inedito in Italia)


6. Ashes of Midnight (inedito in Italia)


7. Shades of Midnight (inedito in Italia)


8. Taken by Midnight (in uscita nel 2010)





Gabrielle è una giovane fotografa di successo. Le sue immagini ritraggono sempre luoghi apparentemente desolati, di cui però, lei, intravede la segreta bellezza. Luoghi sempre deserti, in cui nessuna figura umana è mai presente. Fotografie che sono lo specchio della sua stessa vita, passata da una casa famiglia all’altra fino a una tardiva, quanto distaccata, adozione. Ora ha una piccolissima cerchia di amici fidati, ma in fondo rimane un’osservatrice, più che una protagonista, dell’esistenza; chiusa a riccio nei confronti di un mondo con cui non vuole e non sa comunicare. Tutto cambia quando una sera, in un vicolo dietro una discoteca, assiste ad un efferato omicidio. Peggio ancora, ad un barbarico pasto cannibale, perché, immediatamente, Gabrielle si accorge che quegli individui dai lunghi canini, si stanno nutrendo di un corpo massacrato e squarciato. Sconvolta fugge, ma non prima di essere stata vista dagli aggressori a cui, pur terrorizzata, ha scattato delle foto col cellulare. Non sa che quei mostri, vampiri che chiamano sé stessi Ribelli perché schiavi della Brama di Sangue, non sopravivranno per molto: Lucan, uno dei guerrieri più antichi, li ucciderà tutti tranne uno, che riuscirà a fuggire. Lucan è devoto da secoli alla sua missione, ovvero ripulire il mondo dai Ribelli, che con le loro stragi compromettono la pacifica, anche se segreta, convivenza dei vampiri cogli umani. Assieme ai compagni della Stirpe si batte implacabilmente contro quello che per lui è il Male. Però, in quel vicolo, mentre distrugge i suoi nemici, Lucan è turbato dalla scia del profumo della pelle di Gabrielle, da cui si sente potentemente attratto. La avvicina spacciandosi per poliziotto, raccontandosi di farlo solo nell’interesse della Stirpe e per cancellare dalla sua mente i ricordi di ciò che ha visto. La passione che li travolgerà inaspettata e non desiderata, metterà in pericolo le loro vite e obbligherà entrambi a lasciare la loro splendida solitudine per mettersi in gioco, aprendosi al loro terrore più grande: i sentimenti.

Come molte, ho iniziato la lettura di questo libro notando le moltissime somiglianze con la Ward e la Showalter, che in effetti sono presenti, soprattutto nella prima parte. Ma poi, va detto, la trama prende ben presto una direzione diversa ed anche originale. Bisogna anche sottolineare che né la Ward né lo Showalter hanno inventato niente di nuovo, per cui è giusto leggere questo romanzo senza pregiudizi e riconoscere alla Adrian una sua indipendenza narrativa. Tanto per cominciare, finalmente sono tornati dei veri vampiri e non delle versioni edulcorate: assassini assetati di carne e sangue, la cui fame di nutrimento e di sesso vanno di pari passo. Inoltre sono dei vampiri elegantissimi, invece di quella masnada di immortali vestiti volgarmente di pelle e simili, con cattivo gusto tipicamente americano, già per questo l’autrice meriterebbe un premio.

Lucan e i buoni non sono degli angioletti e gli basterebbe poco per varcare il sottilissimo confine che li separa dai cattivi e per questo sono più interessanti. Lucan poi è un bell’esempio di eroe Alpha, duro, coraggioso, con pochi dubbi e molte certezze, come la delicata e sensibile Gabrielle è la perfetta eroina da salvare, forte e debole allo stesso tempo. Peccato che la Adrian non approfondisca più di tanto la sua infanzia di bambina difficile e disturbata, né i secoli di lotta sostenuti da Lucan, i loro ritratti ne avrebbero giovato e li avrebbero resi ancor più interessati. Anche così formano una bella coppia, il cui amore, al di là della reciproca fortissima attrazione, si sviluppa velocemente, ma non da un momento all’altro grazie al cielo. La Adrian descrive bene il loro essere divenuti delle monadi, quasi impermeabili ad un affetto profondo, che poi invece scoprono di non poter vivere l’uno senza l’altra. Però, a dispetto dell’indubbia bravura a livello stilistico, che è buono senza essere eccezionale, forse un poco scontato, e di tenuta degli intrecci della trama, (difatti oso dire che in alcuni passaggi la Adrian scrive meglio della Ward), manca qualcosa. Il libro si legge molto bene e tiene ben desti attenzione e interesse, però non appassiona. La Ward, al di là delle critiche che a volte le si possono rivolgere per una certa superficialità nei dettagli, ti afferra allo stomaco e non ti molla più. In particolare riesce meravigliosamente a coinvolgerti nelle vicende dei suoi personaggi, e a farti vivere le loro travagliate storie d’amore. Qui questo non accade, si rimane sempre un poco distaccati come Lucan e Gabrielle, che in fondo non vogliono mescolarsi col mondo. Mi riservo di leggere gli altri volumi, perché comunque mi è molto piaciuto l’universo creato dalla Adrian, ma questo primo romanzo non mi ha entusiasmata. Gradevole ma senza picchi, comunque ha del potenziale.



venerdì 16 aprile 2010

RECENSIONE PECCATI D’INVERNO (Devil in Winter) di Lisa Kleypas

Prima edizione: 2006 by Avon Books

Formato : paperback

Edito in Italia da: Mondadori, I Romanzi no.901, marzo 2010

Genere : storico

Ambientazione: Inghilterra 1843

Livello di sensualità: hot (bollente)

Voto/rating: 8-/10

Collegamenti ad altri libri: é il terzo volume della serie Wallflowers, ovvero delle “Audaci Zitelle”, così composta: 1 - SEGRETI DI UNA NOTTE D'ESTATE (Secrets of a Summer Night) - protagonisti Annabelle Peyton e Simon Hunt –
2 - ACCADDE IN AUTUNNO (It Happened One Autumn) - protagonisti Lillian
3 - PECCATI D'INVERNO (Devil in Winter) - protagonisti Evangeline (Evie) Jenner e Sebastian, Visconte St. Vincent
4 - Scandal in Spring - protagonisti Daisy Bowman e Matthew Swift.

C’è anche spin-off: A Wallflower Christmas - protagonisti Hannah Applegate e Rafe Bowman (il fratello maggiore di Lillian and Daisy ).



Chi siamo noi se non il riflesso negli occhi di un altro? Tutta la nostra vita si basa sullo sguardo di chi ci sta intorno: se ci vedono esistiamo e fioriamo, se non ci vedono è come se non esistessimo ed appassiamo. Peggio ancora se veniamo visti solo per attirare scherno, pietà o addirittura violenza. E’ questo il caso di Evangeline Jenner, Evie, eterna invisibile per il mondo degna solo di occasionale compatimento, quieto topolino balbuziente, privata di amore ed affetto ma sempre vittima delle sadiche punizioni di parenti interessati solo all’eredità che ella incasserà alla morte del padre, il famoso biscazziere Ivo Jenner. Provata dalle vessazioni e dalle umiliazioni, Evie concepisce, nella sua disperazione, un piano folle: sposare il libertino più debosciato d’Inghilterra, che indebitato fino al collo, ha appena tentato di rapire la sua cara amica, l’ereditiera americana Lilian Bowman. Sebastian St.Vincent è talmente bello che ogni sguardo maschile e femminile non può che posarsi, ammirato o invidioso, su di lui e seguirlo ovunque vada. La sue condizioni economiche sono talmente disastrate che si è ridotto a rapire l’innamorata dell’amico Westcliff, quindi la proposta apparentemente assurda della piccola Jenner è per lui una manna del cielo. I sentimenti, che peraltro si vanta di non possedere affatto, non hanno alcuna parte in questa transazione che garantirà a lui di liberarsi dei creditori e a lei delle angherie della sua famiglia. Ma questo matrimonio affrettato a Gretna Green, scatenerà una reazione a catena talmente forte che né Evie né Sebastian saranno più gli stessi e come i serpenti, dovranno abbandonare la vecchia pelle per uscire nel mondo con una nuova.

Attendevo con ansia questo terzo volume delle Wallflowers, poiché è uno dei libri più amati della Kleypas dal pubblico di tutto il mondo e temevo, onestamente, una cocente delusione. Fortunatamente non è stato così ed una volta ancora sono rimasta conquistata dall’abilità estrema di questa scrittrice di coinvolgere, emozionare ed eccitare. Non importa che la storia sia non solo trita e ritrita, ma anche che riproponga, in alcune parti, una combinazione di due classici dell’autrice come Sognando te e L’amante di Lady Sophia, né che alcuni passaggi iniziali siano alquanto repentini, la Kleypas, sempre e comunque ti arpiona, ti trascina nel suo mondo e non ti molla completamente nemmeno dopo la parola fine. Un’altra scrittrice con questa trama e questi personaggi sarebbe certamente scivolata, ma non la Klyepas, che riesce a padroneggiare una storia commovente senza scadere nel patetico, attenendosi ad un riuscito e convincente melodramma.
La coppia protagonista è una dei migliori, a mio avviso creata dall’autrice, in particolare Evie è una deliziosa scoperta. Come molte persone che hanno patito molto ed a lungo, e sono sopravvissute senza diventare ciniche o malvagie, Evie sotto un’apparente fragilità, cela una grande forza d’animo e una grande generosità. La sua trasformazione, timida dapprima e poi sempre più veloce, da giovinetta evitata da tutti e buona solo a far tappezzeria, a donna che sboccia e diviene sempre più conscia del proprio valore, senza vanagloria, mi è piaciuta. Molte ragazze e molte donne si saranno riconosciute in lei, nei suoi desideri repressi eppure coltivati, nei suoi sogni di emancipazione, nella sua abnegazione, nel suo terrore di poter perdere tutto in qualsiasi momento. Nella sua paura, quindi, di attaccarsi a qualcuno, abituata com’è ad essere delusa ed usata. Nella sua brama per Sebastian, che maschera dietro sensati ragionamenti e presunte convenienze. Nulla di più falso, poiché ciò che lei vuole da St. Vincent non è solo un anello al dito, bensì soprattutto l’essere, per una volta nella sua vita, illuminata dal quel sole meravigliosamente brillante che è Sebastian, splendido uomo. Qui si manifesta tutto l’incredibile talento della Kleypas nell’individuare e portar allo scoperto le fantasie più segrete e tenaci delle donne: prima ci induce ad identificarci fortemente con l’eroina e poi ci tenta con l’appagamento di un’ambizione inconfessata ma potente, quella di essere l’oggetto dell’amore e del desiderio di un uomo favoloso. Tutte noi, belle o brutte, giovani o vecchie, ricche o povere, ignoranti o colte, riservate o sfacciate, single o impegnate, abbiamo vagheggiato di avere tra le mani un uomo simile, sapendo, nella maggior parte dei casi, che sarebbe rimasto un miraggio. E St. Vincent … ah St. Vincent. Oh sì, St. Vincent. Uno degli eroi più seducenti della Kleypas, non tanto per il suo aspetto che pure è notevole, quanto per la metamorfosi e la maturazione che subisce. Era inevitabile che lui ed Evie finissero assieme, in quanto complementari e speculari: se lei è trasparente agli occhi altrui, Sebastian esiste soltanto per la sua apparenza, è un vuoto luccicante, un simulacro di cattiva fama e niente più. Se fosse brutto St. Vincent scomparirebbe, trascinato via come una foglia al vento. Lui lo sa, ma non vuole ammetterlo, nemmeno con sé stesso, perché niente è più pericoloso per lui che le emozioni intense. Il cinismo ed il disprezzo sono la sua maschera e la sua corazza. Una maschera così a lungo indossata da confondersi con la pelle del viso. Evie sarà il catalizzatore della presa di coscienza della sua pochezza, del suo egoismo, della sua inutilità. Della debolezza estrema di un ragazzo immaturo, che si crede uomo mentre è solo un manichino elegante dalla lingua tagliente, che spreca la sua intelligenza. Così St. Vincent scoprirà che in lui c’è di più, che con l’impegno e la fatica può dare di più, che dentro di sé ha risorse enormi che ha lasciato a marcire. Che ciò che si ottiene con poco o nessuno sforzo non ha valore. Che il sacrificio ci nobilita e solo attraverso la sofferenza ed il dolore si raggiunge la redenzione. Che la meta finale di tutto ciò non è la perfezione ma divenire esseri umani veri e completi. St. Vincent alla fine del libro diventa un seduttore assoluto e sfido anche le più coriacee delle lettrici a rimanere indifferenti al suo fascino. Io non ci sono riuscita, gli eroi complicati, pieni di difetti, irrisolti ed inquieti hanno un posto speciale nel mio cuore, come da oggi in poi l’avrà Sebastian St Vincent. Mi rammarico soltanto che la nostra cara Lisa non abbia avuto il coraggio di andare maggiormente a fondo e di esplorare i lati più bui del carattere di St. Vincent, ne sarebbe risultato un romanzo di grande spessore e probabilmente avrebbe potuto essere il suo migliore, la vera odissea dell’angelo Evie e del demonio Sebastian. Peccato.

Non dobbiamo avere tutti i medesimi gusti in fatto di letture, però mi spiace, mi spiace davvero tanto per coloro che non conoscono o non ammirano la Kleypas: non sanno cosa si perdono! Concludo con un augurio per il benessere femminile: più Lisa Kleypas per tutte!